Presentato il primo Bilancio di Sostenibilità
Bilancio di sostenibilità
Dopo un anno di lavoro ha visto finalmente la luce il nostro primo Bilancio di Sostenibilità. Lo abbiamo presentato il 28 settembre all’interno dell’ex sito industriale «La Tabaccaia» a Castrezzato, territorio nel quale abbiamo insediato la nostra azienda nel 2019. Lo abbiamo fatto davanti ai nostri stakeholders, lavoratori, clienti, fornitori e alla comunità di Castrezzato, rappresentata dal sindaco Giovanni Aldi.
In una serata per noi molto speciale il giornalista Marco Bencivenga, coadiuvato dal nostro sustainabiltity manager Fabrizio Vertua, ha illustrato ai presenti le parti più significative del nostro bilancio, declinando e commentato i dati che certificano il cammino compiuto da Facchini verso la sostenibilità e gli obiettivi ESG dell’Agenda 2030.
«Vivere la sostenibilità deve diventare uno stile di vita in azienda e non deve essere vissuto come un obbligo, ma come una sfida quotidiana a fare meglio per sé stessi e per gli altri», le parole della titolare di Facchini Marinella Franzoni, motivando la decisione di pubblicare questo documento pur non essendo l’azienda, per dimensioni e fatturato, soggetta per legge a farlo.
«È un’istantanea che testimonia come la sostenibilità sia un modo di vivere questa azienda – spiega Fabrizio Vertua -, un’immagine che racconta gli ultimi quattro anni di vita della nostra azienda, caratterizzati da una rivoluzione a tutti i livelli. Il nostro Bilancio di Sostenibilità ci ha confermato chi siamo e quanto, oggi siamo sostenibili. I dati ci dicono che partiamo sicuramente da buone basi, anche se sappiamo che il percorso per migliorarci è in continuo divenire». E i dati del nostro bilancio evidenziano oltre ad una realtà economicamente solida, dove si verifica uno scarso turn-over e si è attenti alla formazione costante del personale, al welfare, al tema della sicurezza e a quello ambientale. Un cammino tracciato, come ha esortato l’imprenditrice Franzoni «scegliendo ogni giorno la gentilezza, verso gli altri, perché è una via per vivere concretamente la sostenibilità».
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